sabato 28 novembre 2009

Giocare contro se stessi

Ho trovato in Internet questo simpatico video, dategli un' occhiata :) :) eheh




Morale della favola? Si può perdere contro sè stessi. Ebbeni si; Bobby Fisher era famoso perchè passava più tempo a giocare da solo piuttosto che a giocare coi propri avversari. Ma, chi può biasimarlo, se lui era più forte dei suoi avversari, mi sembra giusto giocare contro di lui allora! Eppure molti pensano che questo sia inutile e che sia solo una perdita di tempo, pensano che noi sappiamo già i piani dell' "avversario" e che quindi è inutile giocare contro qualcuno di cui conosciamo già le proprie intenzioni.

A questo punto voglio chiedervi: non vi capita mai di giocare contro un' avversario e di capire già 4-5 mosse prima il suo intento? Ciò che ha in mente il vostro avversario, a meno che non sia un MI o GM, non è difficile da capire, il problema è sapere come difendersi o contrattaccare! Perciò è utile "giocare contro se stessi", così possiamo cercare di capire come poter fermare un nostro stesso piano, e talvolta scovarne le debolezze che ricorrono nei nostri piani (e inoltre possiamo verificare gli errori di calcolo muovendo i pezzi sulla scacchiera per poi rimetterli alla loro giusta posizione prima dell' analisi, cosa che non potresti mai fare contro un avversario, anche in una partita amichevole). Questi sono solo alcuni dei numerevoli vantaggi.

Tramite questi studi casalinghi possiamo scovare nuove linee d' apertura. Molti credono che ormai tutto quello che c'era da scoprire è stato scoperto, e che ora dobbiamo solo impararci a memoria le mosse che hanno giocato i più forti giocatori del mondo con quell' apertura. Ma forse alcuni non sanno che molte varianti utilizzate dai GM sono state scoperte da gente comune come noi, perciò non abbiate paura di sperimentare e di cercare vie nuove, è sempre bello metterci del proprio in una bella partita di scacchi.

Bisogna uscire ogni tanto dalla teoria, proseguire su vie non battute (che ovviamente non conoscerà neanche il vostro avversario), cimentatevi in cose nuove, e quando studiate un' apertura e non capite il significato di quella mossa, chiedetevi il perchè, e se proprio non riuscite a trovare spiegazioni, sceglietene voi un' altra mossa che vi sembra più logica e tenetela come linea principale di quell' apertura.

Giocare partite da soli, aperture da soli, finali da soli, è il miglior modo per allenarsi. Molte volte mi capita di andare al circolo e giocare partite a 2-3-5 minuti e basta. A che serve?? Preferisco spendere quelle due ore di tempo per analizzare posizioni nuove, analizzare nuovi finali, e allenarmi nel calcolo delle varianti dato che è una delle caratteristiche più importanti per diventare un Maestro di scacchi, piuttosto che spendere tempo a velocizzare ulteriormente il così detto "colpo d'occhio" che ritengo di averlo già ad un buon livello.

2 commenti:

  1. In effetti, giocare da soli ti mette in una prospettiva difronte alla scacchiera assolutamente irrituale e, nel concreto, irripetibile.
    Forse questo uno degli aspetti più intriganti (in quanto non mera accademia) dell'arte degli scacchi

    RispondiElimina
  2. Caspita come hai ragione quando dici che andare al circoloper giocare a 2-3-5 minuti non serva assolutamente a niente...almeno 15 minuti sarebbero d'obbligo, meglio con mezz'ora o più...alla fine anziché dannarsi a giocare bullet sui siti, con perdite di tempo, è meglio aprire la scacchiera e guardarsi una partita, studiare un'apertura, un finale, un po' di tattica ;)

    RispondiElimina